lunedì 2 maggio 2016

Cappuccetto Rosso: un classico intramontabile

"Tra i fattori fondamentali per la futura acquisizione dell'abilità del leggere da parte del bambino in età prescolare, vi è infatti, nelle ricerche citate dalla Wolf, assai semplicemente "la quantità di tempo riservata al chiacchierare a tavola". Anzi , rincalza la studiosa, sono le normali azioni quotidiane, le più elementari, quali il parlare al bambino, il leggergli qualcosa, il dargli ascolto, che costituiscono "una parte importante dello sviluppo linguistico iniziale". L'esperienza immersiva nel linguaggio, presupposto e facilitazione per l'immersione futura nel testo scritto, è dunque legata alla meditazione affettivo-emozionale dell'adulto, che sollecita nel bambino la curiositas-"curiosità", che comprende nella sua etimologia, la reciproca sollecitudine, l'amorevole cura di chi propone (emette) e di chi riceve (e poi imita) parole che intessono storie, filastrocche, giochi verbali, nonsense."
Le terre della fantasia. Leggere la letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, a cura di Marnie Campagnaro, Donzelli 2014
Una delle attività più ricorrenti al nido, riguarda proprio la lettura di libri, che potevano essere letti dalle educatrici comodamente nell' angolo lettura allestito con cuscini di stoffa avvolgenti e colorati, dalle varie forme e grandezze, tappeti capienti e morbidi da potersi “accomodare”, rilassarsi e gustarsi l'attività. I libri erano contenuti in un espositore – mobile con scaffali ad altezza bambino in modo tal da potersi avvicinare ai libri consultandoli da solo o con i compagni.
La bambina e il lupo


"Oggigiorno l'adulto, insegnante, educatore, o genitore che sia, cerca in tutti i modi di smorzare, lenire, addolcire, quando non addirittura negare, le narrazioni fiabiche ritenute troppo cruente, pervasive, che potrebbero turbare la sensibilità del bambino. Purtroppo, non si rende conto che, ahinoi, occultando, edulcorando, censurando, nascondendo, si toglie ai bambini un potente antidoto, "negare l'accesso alla sfera del misterioso, del contraddittorio, dell'eversivo,dell'orrifico, dell'insondabile, dell'indicibile, non è un atto di precauzionale salvaguardia, di protezione: è un atto di deprivazione, da cui dovrebbe tenere le dovute distanze chi è impegnato nella sfera educativa. "Nel regno del meraviglioso, la censura si sgretola e la metafora domina incontrastata. La fiaba se ne serve per ammaliare i suoi lettori."
ivi, p.58.
La storia più amata e richiesta dai bambini, così come anche la filastrocca, era la storia di Cappuccetto Rosso. La presenza del bosco e del lupo, hanno permesso a questa fiaba di permanere nel tempo. Nelle versioni letterarie di C.Perrault e dei f.lli Grimm, si mescolano fatti popolari a fatti di cronaca fino a che C. Perrult la tramuta in opera letteraria. La paura del lupo era una paura diffusa perché molto tempo fa, si potevano incontrare nei villaggi.
"Le paure primordiali dell'infanzia, come l'essere abbandonati e il divoramento, trovano una perfetta collocazione logica nella libertà metaforica delle fiabe. L'essere mangiati "in un sol boccone" è un espressione figurale, diretta, inequivocabile, chiarissima per un bambino. Coincide con un'esperienza fisica assai vicina l'inghiottire una pastiglia o una medicina amara, esperienza tutt'altro che rara nei bambini. Questa fisicità permette di restituire al bambino la rappresentatività concreta del divoramento: è un'azione veloce, istantanea, irreversibile."
ivi, p.59.
Qualora siate curiosi di leggere la versione originale di questa storia, vi inserisco il link.
Interessante è l'avvertimento che l'autore inserisce in questo racconto.
Fiabe Classiche - C.Perrault: Cappuccetto Rosso (traduzione di Carlo Collodi da "I racconti delle fate")
Solitamente, l'attività si svolgeva al mattino o nelle attività del pomeriggio con un gruppo di otto bambini, nell'angolo lettura. Iniziava con la presentazione del libro, e quindi ci si posizionava davanti ai bambini, sfogliando il libro e leggendo il testo mentre i bambini potevano sia ascoltare che osservare le figure. L'educatrice indicava le figure o gli stessi bambini incuriositi cercavano interessati di toccare le figure. Le storie venivano raccontate attraverso una certa mimica facciale, una certa gestualità e una certa intonazione che creavano varie emozioni nel bambino es. lo spavento per il lupo ma al tempo stesso li rendeva partecipi, coinvolti dalla storia. Sono proprio questo tipo di emozioni che incuriosiscono i bambini che li trasporta nel racconto e che per l'appunto sono storie che vengono richieste di essere lette per riprovare quegli stati d'animo. Al nido veniva raccontata la versione classica di Cappuccetto, ma ce ne sono di moltissime versioni molto più interessanti a mio avviso, dopo aver seguito il corso all'università: "Teoria e Storia della letteratura per l'infanzia e della Biblioteca", tenuto dalla prof.ssa Marnie Campagnaro. Il corso più interessante che abbia mai seguito, perché ho appreso nuove conoscenze, che mi hanno permesso di possedere una nuova visione sulla letteratura infantile. 

TARGET: tutti i bambini divisi in gruppi di otto; (ovviamente tra gli obiettivi, alcuni si riferiscono ai bambini più grandi).

OBIETTIVI GENERALI:
  • Sviluppare le abilità linguistiche;
  • Rafforzare il legame affettivo tra chi legge e chi ascolta;
  • Favorire la conoscenza dell'oggetto-libro;
  • Stimolare la capacità di fantasticare e immaginare;
OBIETTIVI SPECIFICI-Il bambino:
  • Mette in relazione l'immagine e il testo;
  • Impara a rispettare il proprio turno e i tempi di silenzio e ascolto;
  • Acquista maggiore capacità di attenzione e memorizzazione;
  • Si identifica con i personaggi, prova emozioni, dà e attribuisce a queste un nome;
  • Comprende e ricorda brevi successioni di eventi e brevi storie;
  • Descrive esperienze e situazioni personali; 
Di seguito vi cito le più varie interpretazioni di Cappuccetto Rosso, riferite anche ad età superiori ai 3 anni ( es."nella storia "La bambina e il lupo" si consiglia la lettura a partire dai 5 anni):

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