lunedì 30 maggio 2016

Canti&filastrocche

Riprendendo da un precedente post, oggi vi scriverò un'altra canzoncina da cantare sia al nido che a casa. Come vi avevo già accennato, al nido come spesso accadeva, prima di dare inizio alle attività del mattino, le educatrici nel salone cantavano ed imitavano attraverso la mimica facciale, alcune canzoncine e filastrocche ai bimbi, i quali si divertivano moltissimo ad ascoltare, cantare e mimare i gesti e le espressioni facciali delle educatrici. Non di rado i bambini più grandicelli richiedono loro stessi le canzoncine più amate che vorrebbero riascoltare.La ripetitività di queste canzoncine, accompagnavano quindi il momento dell'accoglienza, e permettevano ai bambini riconoscerle, aumentando così la loro sicurezza e identità all'interno del gruppo.
Tra le canzoncine più richieste, vi era anche quella del "Pesciolino Rosso".
Il testo originale è tratto da un brano cantato nel lontano 1973, in occasione della 15°edizione dello Zecchino D'Oro. La canzoncina cantata dalle educatrici era più breve e in parte modificata, ma molto bella ugualmente! ;) 


"Il pesciolino rosso"

Issa issa issa la vela 

gira gira gira il timon

butta butta butta la rete 

tirala tirala tirala su!

Imprigionato in un angolino 

era rimasto rosso pesciolino 

che per dispetto da casa era scappato 

perché la mamma aveva brontolato. 

Rit. Issa issa issa la vela 

gira gira gira il timon

butta butta butta la rete 

tirala tirala tirala su!

E frigge l'olio in un pentolino 

il pescatore afferra il pesciolino

sei troppo piccolo da poter mangiare

gli fa un sorriso e lo ributta in mare.

Splash! Ciao pesciolino! 

Vi inserisco il link per l'intonazione della canzone ;)

"Così come il cibo alimenta il corpo in crescita del bambino, allo stesso modo la musica, fornisce nutrimento al cervello attraverso la melodia, il timbro e l'armonia."
Margaret Sassé "Pronti, attenti, via! Giochi per il corpo e per la mente". Trento 2012 Edizioni Erikson.

Obiettivi e target si rispecchiano con quanto già scritto in riferimento alla canzoncina dei "Tre porcellini". 

Target: tutte le età del nido.

Obiettivi generali:
  • Sviluppare la visualizzazione e le abilità linguistiche;
  • Favorire il tono muscolare, la flessibilità e la coordinazione grosso-motoria;
  • Incrementare le capacità percettive relative all'orecchio musicale attraverso l’ascolto;
  • Stimolare la creatività, la fantasia e l'immaginario del bambino;
Obiettivi specifici-Il bambino:
  • Acquista maggiore consapevolezza della propria voce e della propria corporeità;
  • Sviluppa abilità ritmiche attraverso il movimento del corpo;
  • Acquista maggiori capacità di ascolto e di concentrazione;
  • Memorizza nel tempo brevi canzoncine e filastrocche;

Alcuni degli obiettivi sono stati spunto di riflessione per questo post, grazie al documento in pdf: 

Alla prossima! :)

martedì 24 maggio 2016

Giocare con le bolle di sapone!

Ormai l'estate è alle porte e i bambini sempre più spesso giocano all'aperto, sia fuori casa sia fuori dal nido. Questa che vi descriverò è un'attività molto frequente al nido sia nella stagione invernale (all'interno della struttura), ma ancora di più nella stagione estiva. I bambini adorano veramente giocare con le bolle, vedere numerosi visi con il naso all'insù meravigliati da queste "magiche 

creazioni" è sempre una bellissima sensazione. Io spesso mi cimentavo nel creare le bolle di sapone al termine di un'attività, dopo pranzo o dopo la merenda del pomeriggio. E' un'attività che si può benissimo collegare ad un'attività motoria, ovvero lanciare ed afferrare i palloncini (altro schema motorio di base che potrà meglio strutturarsi attraverso il gioco con i palloni). I bambini restano estasiati dalle bolle, e ancora di più quando se ne soffiano di tantissime! :) Cercano di afferrarle e farle scoppiare, le osservano, le inseguono sia a gattoni che rincorrendole, vogliono provare a soffiare loro stessi..insomma un gioco che creerà sempre meraviglia agli occhi dei bambini. Nella nostra lingua il bambino riceve il verbo soffiare - soprattutto al suo imperativo - sia quando ha bisogno di liberare il naso dal muco, sia per raffreddare un pasto troppo caldo. E' comprensibile la confusione iniziale dei due sistemi (bocca e naso) così, capita che durante un raffreddore, alla richiesta di soffiare nel fazzoletto facciano uscire l'aria dalla bocca. 

 Il desiderio di creare le bolle di sapone può essere sostenuto proponendo la seguente attività di gioco: 
preparare la miscela di acqua e sapone all'interno di bacinelle, meglio se trasparenti così che possano osservare ciò che avviene. 
dare ad ogni bambino una cannuccia 
soffiando dentro l'acqua i bambini realizzeranno delle "strutture di bolle" e potranno immergere le mani per sperimentarne la consistenza. 
è possibile via via aumentare il materiale utile per fare esperimento: tubi, imbuti, cannucce, ecc. 
Non dimentichiamoci che i bambini scoprono le bolle di sapone già dalle loro esperienze quotidiane: durante il bagnetto o quando si lavano le mani possiamo osservarli mentre si interessano spontaneamente alla leggerezza della schiuma. 

Alcune attività interessanti le potete trovare in questo blog: 

TARGET: tutti i bimbi del nido. 

OBIETTIVI GENERALI: 
  • Promuovere lo sviluppo della motricità fine; 
  • Favorire l'attenzione e la concentrazione; 
  • Creare consapevolezza del proprio corpo; 
OBIETTIVI SPECIFICI:Il bambino: 
  • Osserva le bolle di sapone create dall'adulto; 
  • Cerca di afferrarle e di inseguirle; 
  • Si diverte durante l'attività; 
  • Cerca o impara a soffiare (per i più grandi); 

A presto! :)

lunedì 16 maggio 2016

La baby-dance!

Ciao a tutti/e! ^-^

Oggi ho pensato di parlarvi di un'attività che viene spesso proposta durante la giornata al nido, sopratutto in quei momenti dove i  bambini creano molta confusione, urlano, fanno molto rumore con i materiali presenti nel salone mentre giocano, oppure come spesso succede, piangono anzi strillano più che altro..poi non si sa come le educatrici improvvisamente diventino sorde :D 
Gioia di muoversi!
Questa attività viene definita come la baby-dance, ovvero il ballo dei piccoli, proposta sia nei "momenti d'emergenza", sia in determinati momenti della giornata: al mattino durante l'entrata, prima di pranzare, dopo pranzo e dopo la merenda del pomeriggio. Si accende la radio e si inserisce un CD di musiche per bambini, generalmente riguardano sigle di cartoni animati, vecchie canzoni intramontabili dello Zecchino d'oro amate dai bambini ("Il coccodrillo come fa?", "Il cuoco pasticcione", "Il caffè della Beppina", "Nella vecchia fattoria" "Volevo un gatto nero", "Il Katalicamello" ecc.). Quando accendevamo lo stereo i bambini erano molto entusiasti e liberi di ascoltare la musica anche solamente stando fermi sia per chi era autonomo nella deambulazione sia per chi ancora non aveva raggiunto quella tappa, alcuni ballavano da soli oppure imitando nei movimenti il compagno vicino; quindi si lascia totale libertà di esprimersi come meglio preferiscono. A volte capita che qualche educatrice interagisca con i bambini creando il famoso trenino, il girotondo o semplicemente facendo da esempio nei movimenti e nei gesti. Piaceva molto anche a me ballare insieme ai bambini, infatti mi divertivo davvero molto e in più..si bruciano kilocalorie! ;)
A volte le educatrici invitavano i bambini a: 

Bambini che ballano

  • Picchiare forte le mani quando l'educatrice alzava la musica; 
  • Battere piano quando si abbassava;
  • Non battere quando la musica cessava; 
Tutti noi ci divertivamo davvero tanto, i bambini non di rado ripetevano spesso le parole delle canzoni più "gettonate", dimostrando capacità di memorizzazione. 
E' un attività che si può riproporre senza problemi anche a casa.  

TARGET: tutti i bambini.

OBIETTIVI GENERALI:
  • Favorire situazioni di espressione corporea;
  • Promuovere l'espressione di sensazioni e sentimenti; 
  • Accettare e sperimentare l'attesa;
  • Ripetere gesti del compagno e gesti dell'adulto;
OBIETTIVI SPECIFICI- Il bambino: 
  • Esprime le proprie emozioni;
  • Gioca con la voce: produce catene vocali, lallazioni ecc.;
  • Esegue consegne ricevute verbalmente;
  • Coordina il movimento di diverse parti del corpo assumendo varie posture;
  • Memorizza le canzoni più frequentemente riprodotte (o qualche frase);

All'interno del cervello il sistema di circuiti relativo alla matematica è connesso a quello relativo alla musica. La stimolazione di queste connessioni è essenziale a tutte le età in quanto il ritmo favorisce la memoria sequenziale per la matematica e la pianificazione motoria. Queste attività coordinano il corpo con il cervello connettendo il movimento interno ai suoni esterni della musica. Inoltre, migliorano i riconoscimento interno della velocità, del ritmo e del tempo, e favoriscono lo sviluppo del tono muscolare, della flessibilità e della coordinazione grosso-motoria. Abbinare il movimento alla parola aiuta i bambini a muoversi ritmicamente e facilita il collegamento fra pensieri e azioni. Tutti i bambini amano la ripetizione. Fate sentire loro della musica con un buon ritmo. Sviluppa lentamente una sequenza che vostro figlio dovrà ricordare. 


Margaret Sassè "Pronti, attenti via!" Ed. Erickson. Trento 2012.

All'interno di questo testo, ho trovato molte attività interessanti da proporre.

Alla prossima! :)                                    

lunedì 9 maggio 2016

Schema motorio di base: camminare a 4 zampe

Durante lo svolgimento del tirocinio, ho potuto osservare come ai bambini piaceva muoversi nel salone delle attività, rincorrendosi l'un l'altro, saltando ecc. quindi piaceva molto giocare muovendosi con tutto il corpo. Così decisi di elaborare un progetto sulla psico-motricità, che comprendeva vari schemi motori di base.
Camminata a 4 zampe
Questa progettazione periodica, s’inseriva all'interno della Progettazione educativo-didattica 2015/2016, la quale prevedeva tra i diversi ambiti del fare e dell'agire, quello della corporeità e della motricità e che contribuisce alla crescita e alla maturazione complessiva del bambino, promuovendo la presa di coscienza del valore del corpo, inteso come una delle espressioni della personalità, e condizione funzionale, relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica da sviluppare in tutti i piani di attenzione formativa. Il tema che accompagnava  questa progettazione è centrato sui “I diritti naturali dei bambini”, fra cui il diritto al selvaggio, dove il bambino attraverso l'esperienza corporea, conquista via via la padronanza di quelli che sono gli schemi motori di base. Sono molto numerosi e i più comuni sono: strisciare, spostarsi a carponi, rotolare, camminare, correre, saltare, prendere, lanciare, arrampicarsi. Il bambino spesso durante l'attività ludica può manifestare inibizione, iperattività, assertività e anche comportamenti aggressivi. Il gioco, il movimento sono i mezzi privilegiati per esprimere ed evolvere gli stati d'animo, nonché l'individuazione precoce di situazioni di deficit e/o disagio che potrebbero rallentare il processo di crescita del bambino. Attraverso il movimento guidato inoltre, i bambini imparano a rispettare le regole del fare e dello stare insieme attraverso i giochi di coppia o di gruppo.
Oggi vi parlerò della "camminata a 4 zampe". Dopo i momenti di gioco libero nel salone, talvolta cantando e mimando insieme alle educatrici qualche canzoncina, la seduta di psico-motricità iniziava attirando l'attenzione dei bambini dicendo semplicemente: “Oggi giochiamo con...” e procedeva con la presentazione dei materiali a disposizione. Prima di tutto chiedevo ai bambini se sapessero imitare un animale quadrupede tra questi: cane, gatto, cavallo, elefante, gambero..ecc. Successivamente ne proponevo uno diverso enfatizzando con il mio corpo la diversa modalità di andatura. Es. il gatto o la tigre che si muovono lentamente con passo felpato, il cane con andamento giocoso, l'elefante (quando possibile con le gambe tese) passi lunghi ne pesanti. Dopodiché, disponevo una serie di cerchi in fila uno attaccato all'altro e invitavo i bambini a camminare a 4 zampe, evitando i calpestare i bordi. Poiché le istruzioni verbali possono risultare troppo complicate, a volte è meglio mostrare al bambino ciò che dovrà fare e infatti cercavo sempre di imitare io stessa gli animali, o l'esercizio da eseguire affinché i bambini, avessero la possibilità di imitarmi loro stessi. Durante l'attività erano molto entusiasti di partecipare a questo gioco, anzi a volte mi proponevano loro quale animale imitare. Talvolta mi avvalevo di alcune immagini che raffigurassero l'animale da imitare, in modo tale da capire a quale animale mi stessi riferendo. 
Cerchi colorati

"Gattonare sulle ginocchia e sulle mani è uno stadio motorio di ulteriore integrazione dei riflessi primitivi e della stimolazione sensoriale. La lentezza, l'accuratezza dell'azione, la scioltezza del movimento, la ripetizione e il passo ritmico e coordinato sono importanti per camminare a gattoni."

Margaret Sassé, Pronti, attenti, via! Giochi per il corpo e per la mente. Edizioni Erickson, Trento 2012. 

TARGET: Dai 18 ai 36 mesi

OBIETTIVI GENERALI:
  • Promuovere situazioni di espressione corporea;
  • Favorire la conoscenza della corporeità in una dimensione ludica
  • Sviluppare la fantasia e l'immaginazione attraverso il gioco simbolico (far finta di…);
OBIETTIVI SPECIFICI-Il bambino:
  • Scopre ed esercita le potenzialità e le abilità del proprio corpo
  • Accetta la frustrazione, le regole e le norme (es. cambio animale);
  • Possiede un uso corretto del proprio corpo;
  • Si muove spontaneamente e/o in modo guidato, da solo e/o in coppia, esprimendosi in base alle indicazioni fornite;
L'attività si svolgeva nel salone delle attività, con la presenza di un'educatrice che documentava il tutto tramite la macchina fotografica. 

Alla prossima! :)

lunedì 2 maggio 2016

Cappuccetto Rosso: un classico intramontabile

"Tra i fattori fondamentali per la futura acquisizione dell'abilità del leggere da parte del bambino in età prescolare, vi è infatti, nelle ricerche citate dalla Wolf, assai semplicemente "la quantità di tempo riservata al chiacchierare a tavola". Anzi , rincalza la studiosa, sono le normali azioni quotidiane, le più elementari, quali il parlare al bambino, il leggergli qualcosa, il dargli ascolto, che costituiscono "una parte importante dello sviluppo linguistico iniziale". L'esperienza immersiva nel linguaggio, presupposto e facilitazione per l'immersione futura nel testo scritto, è dunque legata alla meditazione affettivo-emozionale dell'adulto, che sollecita nel bambino la curiositas-"curiosità", che comprende nella sua etimologia, la reciproca sollecitudine, l'amorevole cura di chi propone (emette) e di chi riceve (e poi imita) parole che intessono storie, filastrocche, giochi verbali, nonsense."
Le terre della fantasia. Leggere la letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, a cura di Marnie Campagnaro, Donzelli 2014
Una delle attività più ricorrenti al nido, riguarda proprio la lettura di libri, che potevano essere letti dalle educatrici comodamente nell' angolo lettura allestito con cuscini di stoffa avvolgenti e colorati, dalle varie forme e grandezze, tappeti capienti e morbidi da potersi “accomodare”, rilassarsi e gustarsi l'attività. I libri erano contenuti in un espositore – mobile con scaffali ad altezza bambino in modo tal da potersi avvicinare ai libri consultandoli da solo o con i compagni.
La bambina e il lupo


"Oggigiorno l'adulto, insegnante, educatore, o genitore che sia, cerca in tutti i modi di smorzare, lenire, addolcire, quando non addirittura negare, le narrazioni fiabiche ritenute troppo cruente, pervasive, che potrebbero turbare la sensibilità del bambino. Purtroppo, non si rende conto che, ahinoi, occultando, edulcorando, censurando, nascondendo, si toglie ai bambini un potente antidoto, "negare l'accesso alla sfera del misterioso, del contraddittorio, dell'eversivo,dell'orrifico, dell'insondabile, dell'indicibile, non è un atto di precauzionale salvaguardia, di protezione: è un atto di deprivazione, da cui dovrebbe tenere le dovute distanze chi è impegnato nella sfera educativa. "Nel regno del meraviglioso, la censura si sgretola e la metafora domina incontrastata. La fiaba se ne serve per ammaliare i suoi lettori."
ivi, p.58.
La storia più amata e richiesta dai bambini, così come anche la filastrocca, era la storia di Cappuccetto Rosso. La presenza del bosco e del lupo, hanno permesso a questa fiaba di permanere nel tempo. Nelle versioni letterarie di C.Perrault e dei f.lli Grimm, si mescolano fatti popolari a fatti di cronaca fino a che C. Perrult la tramuta in opera letteraria. La paura del lupo era una paura diffusa perché molto tempo fa, si potevano incontrare nei villaggi.
"Le paure primordiali dell'infanzia, come l'essere abbandonati e il divoramento, trovano una perfetta collocazione logica nella libertà metaforica delle fiabe. L'essere mangiati "in un sol boccone" è un espressione figurale, diretta, inequivocabile, chiarissima per un bambino. Coincide con un'esperienza fisica assai vicina l'inghiottire una pastiglia o una medicina amara, esperienza tutt'altro che rara nei bambini. Questa fisicità permette di restituire al bambino la rappresentatività concreta del divoramento: è un'azione veloce, istantanea, irreversibile."
ivi, p.59.
Qualora siate curiosi di leggere la versione originale di questa storia, vi inserisco il link.
Interessante è l'avvertimento che l'autore inserisce in questo racconto.
Fiabe Classiche - C.Perrault: Cappuccetto Rosso (traduzione di Carlo Collodi da "I racconti delle fate")
Solitamente, l'attività si svolgeva al mattino o nelle attività del pomeriggio con un gruppo di otto bambini, nell'angolo lettura. Iniziava con la presentazione del libro, e quindi ci si posizionava davanti ai bambini, sfogliando il libro e leggendo il testo mentre i bambini potevano sia ascoltare che osservare le figure. L'educatrice indicava le figure o gli stessi bambini incuriositi cercavano interessati di toccare le figure. Le storie venivano raccontate attraverso una certa mimica facciale, una certa gestualità e una certa intonazione che creavano varie emozioni nel bambino es. lo spavento per il lupo ma al tempo stesso li rendeva partecipi, coinvolti dalla storia. Sono proprio questo tipo di emozioni che incuriosiscono i bambini che li trasporta nel racconto e che per l'appunto sono storie che vengono richieste di essere lette per riprovare quegli stati d'animo. Al nido veniva raccontata la versione classica di Cappuccetto, ma ce ne sono di moltissime versioni molto più interessanti a mio avviso, dopo aver seguito il corso all'università: "Teoria e Storia della letteratura per l'infanzia e della Biblioteca", tenuto dalla prof.ssa Marnie Campagnaro. Il corso più interessante che abbia mai seguito, perché ho appreso nuove conoscenze, che mi hanno permesso di possedere una nuova visione sulla letteratura infantile. 

TARGET: tutti i bambini divisi in gruppi di otto; (ovviamente tra gli obiettivi, alcuni si riferiscono ai bambini più grandi).

OBIETTIVI GENERALI:
  • Sviluppare le abilità linguistiche;
  • Rafforzare il legame affettivo tra chi legge e chi ascolta;
  • Favorire la conoscenza dell'oggetto-libro;
  • Stimolare la capacità di fantasticare e immaginare;
OBIETTIVI SPECIFICI-Il bambino:
  • Mette in relazione l'immagine e il testo;
  • Impara a rispettare il proprio turno e i tempi di silenzio e ascolto;
  • Acquista maggiore capacità di attenzione e memorizzazione;
  • Si identifica con i personaggi, prova emozioni, dà e attribuisce a queste un nome;
  • Comprende e ricorda brevi successioni di eventi e brevi storie;
  • Descrive esperienze e situazioni personali; 
Di seguito vi cito le più varie interpretazioni di Cappuccetto Rosso, riferite anche ad età superiori ai 3 anni ( es."nella storia "La bambina e il lupo" si consiglia la lettura a partire dai 5 anni):