lunedì 26 settembre 2016

Il gioco dei travestimenti

Ciao a tutti!!


Oggi pensavo di parlarvi di un'attività molto frequente al nido dove ho svolto il mio tirocinio. Si tratta del gioco dei travestimenti, particolarmente apprezzato dai bambini perché li diverte moltissimo! Di solito è un'attività pomeridiana ma viene proposta talvolta anche durante la mattinata. Si svolge nell'ampio salone delle attività, dove l'educatrice o le due educatrici annunciano che si giocherà al gioco dei travestimenti, portando uno scatolone zeppo di vestiti, borse, scialli, grembiuli, cappelli, sciarpe ecc. sparpagliandoli per tutto il pavimento. E' qui che il bambino inventerà il gioco del "far finta di" stimolando così la sua immaginazione e rafforzando la propria identità.
Attraverso questo gioco i bambini imitano e fanno propri i gesti quotidiani degli adulti, imparano, elaborano, sperimentano i ruoli e le varie identità. Usando la fantasia e l'immaginazione elaborano il loro vissuto, le emozioni che vivono nel rapporto con i loro genitori e il mondo esterno. Con l'aiuto di una borsetta o un cappello, i bimbi inventano e raccontano delle storie, condividono insieme all'educatrice e ai propri pari un momento speciale e un po magico dove ci si può trasformare in qualsiasi personaggio. 
Solitamente ricordo, ai bambini piaceva molto giocare a far il pizzaiolo, c'era a chi piaceva fare la mamma e quindi col carrello e la borsetta fare la spesa, chi voleva fare il bandito, il cowboy, la strega, il fantasma ecc. Quello che ho notato è che piaceva molto coprirsi la faccia con uno scialle e facendosi aiutare dalle educatrici o dalla sottoscritta, avvolgevamo loro la testa, lasciando solo spazio per gli occhi..come mi divertivo a giocare insieme a loro! A questo punto correvano verso gli altri bambini cercando di spaventarli o cercando di spaventare me!! :D Molti erano i momenti in cui si contendevano dei cappelli o delle borse ma alla fine tutto si risolveva ponendo l'attenzione su un altro accessorio. E' un'occasione per superare le incertezze e le paure identificandosi con i personaggi interpretati per imparare a stare con gli altri; non solo, con questa proposta i bambini imparano a vestirsi e svestirsi, a riconoscere i diversi indumenti e ad aiutarsi tra loro. L'unico accorgimento che farei durante questa attività è quello di introdurre uno specchio, dove i bambini possano "ammirarsi" e ciò, conferisce una percezione del corpo e delle sue parti, porta all'interiorizzazione della propria immagine, e allo sviluppo della fantasia, favorisce l’espressività corporea legata alla gestualità ed alla mimica, la capacità di osservazione e di imitazione di altri bambini. 
Al termine dell'attività i bambini vengono invitati a riordinare tutto il materiale dei travestimenti in una ampio scatolone. Alcuni molto testardi vogliono tenersi ad esempio un cappello o una borsa per tutta la giornata al nido :)
Il gioco dei travestimenti fa parte del gioco simbolico perché qualcosa viene usato per significare qualcos'altro. Ovvero qualcosa che è presente viene utilizzato per richiamare qualcosa che non è presente fisicamente ma nella mente e nelle emozioni del bambino. Il gioco dei travestimenti è un gioco di “finzione” nel quale il bambino si identifica con qualcun altro da sé. Con questo gioco il bambino apprendere regole sociali, ruoli diversi, diventa protagonista di situazioni quotidiane che gli vive solo da spettatore. Questo gioco permette dunque al bambino una elaborazione e una gestione delle emozioni.
Target: 24-36 mesi.

Obiettivi generali:
  • Sviluppare la fantasia e l'immaginazione;
  • Rafforzare la capacità di relazione e socializzazione;
  • Favorire l'immedesimazione;
Obiettivi specifici-il bambino:
  • Impara a vestirsi e svestirsi;
  • Inventa nuovi personaggi e nuove storie;
  • Riconosce i diversi indumenti;
  • Apprende regole sociali e ruoli diversi;


A presto!! :)

mercoledì 21 settembre 2016

Leprotto leprottino!!

Salve a tutti!!


Oggi vorrei allietarvi con una breve e divertente canzoncina, spesso cantata al nido prima di iniziare le attività. Vi assicuro che le canzoncine sono accolte molto volentieri anche da chi sta attraversando la delicata fase dell'ambientamento. Tutti i bimbi nel salone delle attività, vengono invitati a coricarsi su di un materasso, tenendo gli occhi chiusi e quindi facendo finta di essere dei leprottini che dormono mentre l'educatrice o le educatrici iniziano la canzoncina dicendo:

E' notte, i leprottini fanno la nanna ssssshhhh! 

Leprotto leprottino che fai tu, che fai tu
dormi o sei sveglio perché non salti più?

Sorge il sole alto nel cielo e i leprottini..si svegliano!! Dai bambini su in piedi!!

Salta leprottino 1,2,3 1,2,3
salta leprottino e vieni da me!!

La prima frase (E' notte..) va pronunciata normalmente quasi come un annuncio, le seguenti due frasi vengono invece bisbigliate (Leprotto...perché non salti più?) mentre i bambini restano coricati sul materasso. Ancora la frase successiva (Sorge...e i leprottini) va pronunciata come la prima, creando di seguito però una certa aspettativa da parte dei bambini perché è qua che si alzano e iniziano a saltare battendo le mani insieme alle educatrici(si svegliano!!...e vieni da me!!)
Quello che abbiamo osservato è che la canzone non deve ritardare molto nel cambio di ritmo/posizione, perché i bambini si aspettano di saltare! E' importante osservare come l'educatrice introduce le parti dialogate, descrivendo la notte e il sonno dei leprottini. Ciò può essere fatto sia parlando normalmente, sia cantando e rispettando il ritmo della canzone. Sono possibili eventuali altre strofe con azioni varie, tipo “chiudi gli occhi”, “fai la nanna”, “e come fanno i leprottini la nanna? Russano?” , “ora apri gli occhi”, ecc. L’educatrice dovrebbe sfruttare quello che i bambini stanno facendo (ad esempio, cantare di chiudere gli occhi perché molti li hanno aperti, oppure rivolgersi direttamente a un bambino con frasi tipo “Dai A., adesso i leprottini stanno facendo la nanna, dormi anche tu”, ecc. In questa parte, si possono inserire azioni e frasi dal valore simbolico, per bambini grandi, come “Adesso chiudo le tende, perché i leprottini fanno la nanna” ecc. Inoltre, si possono associare dei movimenti per sottolineare l’azione dei leprottini e per scandire i vari passaggi della canzone. Ad esempio: appoggia la testa sulla mano per “dormono i leprottini”, sbadiglia, fa finta di chiudere delle tende, ecc
Varianti: si basano sull'introduzione di elementi motori e/o simbolici nelle parti dialogate. Una classica variante di Leprotto leprottino consiste nell’inserire riferimenti alla stagione. Quando l’educatrice introduce il ritornello, dicendo che la notte è finita, i leprottini hanno fatto la nanna e si svegliano, ad esempio con:

Poi spunta il sole – cantano gli uccellini
Si svegliano i leprottini e uno due tre...

Passa al ritornello seguente e batte le mani:

E salta leprottino - uno due tre
Salta leprottino - e vieni da me!!

Qui i bambini si alzano e iniziano a saltare con gran divertimento. È consigliabile che l’educatrice salti con loro. Importante: concludere con “Bravi!” e battendo le mani. Leprotto leprottino è una canzone rivolta al grande gruppo, una canzone mimata ottima per la gestione del grande gruppo, in particolare per coinvolgerlo in maniera divertente. L’educatrice comprende che la proposta di Leprotto leprottino ha esaurito la sua funzione quando la maggior parte dei bambini non è più disposta a rimettersi per terra per un’ulteriore ripetizione. E' molto amata dai bambini probabilmente per il passaggio da quiete a movimento. In questa canzone, si crea un’aspettativa di movimento all'interno di una atmosfera prima accogliente e rilassante, poi dinamica e divertente. L’educatrice o le educatrici partecipano ai movimenti e accompagnano, incoraggiano e rinforzano verbalmente le azioni dei bambini.

Target: 18-36 mesi. 

Obiettivi generali:
  • Stimolazione dello sviluppo motorio globale;
  • Sviluppo socio-emotivo;
  • Incremento delle capacità percettive relative all'orecchio musicale attraverso l'ascolto;
Obiettivi specifici-il bambino:
  • Impara a saltare o a rafforzare questo schema motorio;
  • Imita le educatrici e/o i suoi pari;
  • Ricorda parole e movimenti in associazione;
  • Differenzia i momenti di tranquillità e quelli più dinamici;
  • Si diverte!!
Molte delle informazioni descritte, le ho ricavate grazie a questo sito che tratta lo stesso argomento: Progetto Asilo Nido
A presto!! :)

martedì 20 settembre 2016

Attività libere e strutturate

Ciao a tutti!!

Vi ho parlato nel precedente post di un albo illustrato, che affronta la pausa del distacco da mamma e papà durante la fase dell'ambientamento. Al proposito vi vorrei parlare di alcune attività svolte durante questi momenti. Basandomi sulla mia esperienza di tirocinio, tra la attività più frequenti vi era i murales, la pasta di sale (già affrontati nei precedenti post) ma più frequentemente il cosiddetto gioco da fermi che fa parte del gioco strutturato. Tra le varie proposte di gioco strutturato vi sono le macchinine colorate con i tappetti in linoleum, gli animaletti, le costruzioni, i vari cibi e le stoviglie (che spesso accompagnano il gioco simbolico della cucina) materiali di lettura, pannelli ad incastro ecc. Le capacità senso-percettive consentono all'individuo di stabilire un rapporto con l'ambiente circostante e il loro sviluppo dipende in parte dalla sollecitazione sensoriale: visiva, uditiva, tattile, cinestetica e vestibolare. 

FASE 1-ESPLORAZIONE: Attraverso l'esplorazione degli oggetti e dell'ambiente il bambino scopre che esistono forme, colori suoni, consistenze diverse; 

FASE 2-CONOSCENZA: Il bambino impara a riconoscere e raggruppare le diverse categorie , per es. sa dividere per forma o colore; il movimento diventa sempre più organizzato e consapevole. 

FASE 3-RAPPRESENTAZIONE: Infine impara i nomi di tali categorie e la loro rappresentazione.

Al termine dell'attività viene chiesto ai bambini di rimettere i giochi negli scatoloni, spesso distinguendo i cibi finti dalle stoviglie o da altri giochi presenti nel salone delle attività. 
Alcune proposte pratiche interessanti da svolgere durante l'anno:
  1. Utilizzare inizialmente oggetti tutti uguali per forma, dimensione, colore..e dopo una prima fase di sperimentazione inserire un oggetto di contrasto.
  2. Disporre palline di colori diversi sparse nella sala o dentro ad uno scatolone, a seconda del grado di eccitazione, lasciare i bambini giocare e sperimentare; in seguito inserire due cerchi o due scatole dello stesso colore delle palline e portare i bambini a dividere le palline secondo la categoria del colore. Ripetere con le altre categorie, per es. stesso oggetto ma diverse dimensioni, oggetti diversi ma dello stesso colore. In alternativa utilizzare gli stessi oggetti a terra e lasciare i bambini liberi di giocare o invitarli a camminare senza toccarli; al segnale l'educatrice sceglie un oggetto e chiede ai bambini di trovarne uno uguale per forma o per colore. Ripetere più volte(fase della conoscenza).
  3. Si possono ripetere i giochi precedenti utilizzando il comando vocale es. chiamare il colore o il nome dell'oggetto da trovare invece di utilizzare il canale visivo, oppure disegnare i colori e le diverse forme e dimensioni. Quindi potremo far seguire all'esperienza vissuta, una fase rappresentativa (verbale o grafica) per rafforzarla e interiorizzarla ulteriormente. 
Target: semidivezzi/divezzi.

Obiettivi generali: 
  • incrementare l'esplorazione degli oggetti e dell'ambiente circostante
  • favorire la coordinazione oculo-manuale;
  • riconoscere e raggruppare le diverse categorie di oggetti;

Obiettivi specifici-il bambino: 
  • sa distinguere forme, colori e e consistenze diverse;
  • discrimina un oggetto dall'altro (es. differenzia il piattino da un cibo "finto");
  • impara i nomi delle diverse categorie di oggetti;
  • scopre e tocca materiali diversi;
A presto!! :)

lunedì 19 settembre 2016

Anch'io vado a scuola!

Ciao a tutti!!
Nel precedente post vi ho parlato dell'ambientamento al nido che avviene in questo periodo per molti bambini e genitori, per affrontare con più serenità questa fase molto delicata. Da qui l'idea di parlarvi di un albo illustrato molto interessante che ha destato fin da subito la mia curiosità, durante il corso di "Pedagogia della famiglia" tenuto presso l'università di Rovigo.
"Anch'io vado a scuola! I primi giorni con mamma e papà per chi lo vorrebbe acquistare, è accompagnato da un quaderno pedagogico di approfondimento: "Un tempo per incontrarsi, pensieri e pratiche per favorire l'ambientamento di bambini e genitori nella scuola dell'infanzia" a cura di Paola Milani. Questi due libretti si sono rivelati strumenti preziosissimi e perfetti sia per me in quanto futura educatrice, sia come proposta di lettura da consigliare ai genitori dei bimbi che affrontano l'ambientamento, o da presentare all'asilo ai bambini per comprendere e poi lavorare e giocare su questo tema.
E' un vademecum che mi sento di consigliare ad ogni educatrice come una sorta di guida che la accompagni ogni anno con i nuovi bambini e i nuovi genitori, e anche agli stessi genitori è rivolta questa proposta editoriale.
L'albo illustrato "Anch'io vado a scuola" è una bellissima e dolce storia che affronta proprio il tema del distacco da casa, dal nucleo familiare dal punto di vista del bambino.
Tenere illustrazioni accompagnano visivamente il bambino e il genitore nella lettura ed esprimono chiaramente gli stati d'animo, le paure, le situazioni e i pensieri dei bambini in questo periodo così delicato. All'inizio del quaderno, alla voce "Alla scuola dell'infanzia tutto nasce da una piccola storia" , viene riportata questa storia nella versione integrale affinché venga usata da mamme e papà con i loro figli o dagli insegnanti nella riunione preparatoria o gruppi di parola dove genitori ed educatori si concedono un tempo per discutere di cosa significhi educare bene e sopratutto co-educare i bambini. Al proposito vi inserisco un link dove potete appunto leggere l'esperienza di una mamma, alle prese con la sua bambina, Giorgia, che sta attraversando la delicata fase di passaggio dal nido alla materna, quindi "esplorano" insieme questo albo illustrato: mamma che gioia
"Lasciar andare" è un modo gentile per definire il distacco, però non toglie nulla alla difficoltà che comporta. Ci vuole un talento speciale per dosare nel modo giusto la necessità di trattenere e quella di "mollare", ma sopratutto occorre grande saldezza emotiva per accettare l'idea che, separati da noi, i nostri figli siano in grado di farcela da soli"(Schelotto, 2003, pag.49).

Un tempo per incontrarsi, pensieri e pratiche per favorire l'ambientamento di bambini e genitori nella scuola dell'infanzia" a cura di Paola Milani.

Target: dai 3 anni.

Obiettivi generali:
  • Creare l'abitudine all'ascolto;
  • Stimolare l'immaginazione del bambino;
  • Facilitare l'espressione delle emozioni e dei pensieri attivati dalla separazione dai propri genitori;
Obiettivi specifici-il bambino:
  • Supera la tensione verso la novità futura;
  • Esprime sentimenti, paure, ed emozioni attraverso il corpo e/o attraverso l'uso degli oggetti;
  • Supera le paure e allarga la fiducia in sé e negli altri;
Se quest'articolo vi ha incuriosito e vorreste acquistare sia l'albo illustrato che il quaderno pedagogico, vi inserisco di seguito i link: 

In questo blog dove ho preso spunto per la stesura di questo post, potete approfondire l'argomento, nonché la storia illustrata nell'albo: 

A presto!! :)

venerdì 16 settembre 2016

L'ambientamento al nido d'infanzia

Ciao a tutti!!

Siamo giunti a Settembre e i bambini rientrano a scuola o al nido nel nostro caso ;)
Durante l'esperienza del mio tirocinio, ho assistito ed aiutato le educatrici durante i vari periodi di ambientamento, in particolare tra Gennaio e Febbraio ed oggi vi parlerò proprio di questa delicata fase. 
I momenti di incontro con i genitori possono essere tanti e di diverso tipo: informali come i colloqui giornalieri all'entrata e all'uscita, per scambi di idee e punti di vista relativi ad ogni bambino in un'atmosfera collaborativa, mentre tra i momenti formali troviamo:

• COLLOQUIO DI AMBIENTAMENTO: per raccogliere ogni informazione utile ad un adeguato inserimento del bambino al nido; 

• COLLOQUIO POST-AMBIENTAMENTO: vuole essere un momento di confronto tra genitori ed educatrici per valutare come è andato o sta andando l'ambientamento del bambino; 

• COLLOQUIO INDIVIDUALE: a richiesta (sia da parte dell'educatrice che del genitore) destinato alla discussione delle tematiche educative o di particolari difficoltà/esigenze del bambino,emerse sia in famiglia che al nido. 

La madre o il padre o comunque persone di famiglia, dopo il primo colloquio, hanno la possibilità di decidere se portare il proprio bambino al nido durante la mattinata oppure nel pomeriggio. Solitamente viene consigliata la mattina, poiché avvengono le attività giornaliere che coinvolgono tutti i bambini. Nei primi giorni il genitore resta insieme al proprio bambino, mentre osserva e conosce l'ambiente circostante, cercando i primi approcci con gli altri bambini e viceversa. Da ricordare che l'ambientamento è un momento molto delicato poiché rappresenta il primo distacco ufficiale dalla famiglia, un passaggio di grande impatto emotivo per tutte le persone coinvolte (il bambino, la famiglia, le educatrici). Il bambino infatti ha bisogno di poter contare su punti di riferimento spaziali e relazionali, su scansioni temporali ritualizzate e precise. Dopo i primi giorni di frequenza, il genitore passerà dall'iniziale presenza dentro la sezione, al progressivo allontanamento,restando però disponibile e reperibile. Un seconda condizione è la gradualità dei tempi. All'inizio il bambino resterà nel nuovo ambiente solo per poche ore, dopo alcuni giorni consumerà il pranzo al nido. Non è prevista in tale momenti la presenza del genitore per far sì che il bambino si abitui a vivere questa esperienza assieme ai compagni e alle educatrici. Durante il periodo dell'ambientamento è consigliabile per il bambino portare con sé al nido, il proprio "oggetto transizionale" ( che può essere un peluche, una copertina ecc.), se presente, per favorire un'ambientamento il più sereno possibile. E' importante che mamma e papà siano sereni nell'affidare il proprio figlio al servizio, perché questa tranquillità permette al bambino di ambientarsi più facilmente.
L'inizio di una nuova avventura
Ricordo di un bambino che piangeva non appena la mamma andava via, a nulla serviva distrarlo durante il "gioco da fermi" o in altro tipo di attività, finché a poco a poco iniziò ad ambientarsi e a relazionarsi con gli altri bambini. Mi torna alla mente la prima volta che smise di piangere dopo un'attività motoria, lo avvicinai e gli feci vedere come io stessa facevo le capriole, così iniziò a farle pure lui insieme agli altri bambini che entusiasti provavano a fare le capriole. E' stata una grande soddisfazione vedere il suo sorriso dopo tanti giorni di pianto! Durante il primo colloquio con un'educatrice infatti, era emerso che questo bambino non si era mai staccato dalle figure genitoriali, e proprio per questo motivo aveva difficoltà nell'affrontare la mancanza della mamma o del papà.

Fonte: Carta dei servizi Asilo Nido di Adria. 

Alcuni consigli utili per un sereno ambientamento li potete trovare al seguente link che ho postato qua: 

Ricordatevi che ogni bambino è diverso l'uno dall'altro ed è necessario rispondere ai loro bisogni rispettando la storia personale e familiare di ciascuno.

 A presto!! :)

sabato 20 agosto 2016

Si canta!

Ciao a tutti!!! :)

Oggi imparerete una simpatica canzoncina per i vostri bimbi, cantata spesso insieme ai bambini e alle educatrici durante lo svolgimento del tirocinio generalmente, al momento antecedente le attività.

Ai bimbi piaceva tantissimo e al nido ci sono molte canzoncine che loro amano ascoltare, vedere, imitare e ripetere e riproporre!:)
Questo è il testo della filastrocca/canzoncina che si può scovare in molti siti internet:

GLI INDIANI

Gli indiani al centro della terra
si svegliano con tutta la tribù
aiabù, aiabù

aia ia ia yuppy iaia ye!
aia ia ia yuppy iaia ye!

Gli indiani al centro della terra
mangiano con tutta la tribù 
aiabù, aiabù

aia ia ia yuppy iaia ye! 
aia ia ia yuppy iaia ye! 

Gli indiani al centro della terra
bevono con tutta la tribù 
aiabù, aiabù

aia ia ia yuppy iaia ye! 
aia ia ia yuppy iaia ye! 

Gli indiani al centro della terra
corrono con tutta la tribù 
aiabù, aiabù

aia ia ia yuppy iaia ye! 
aia ia ia yuppy iaia ye!

Gli indiani al centro della terra
lavorano con tutta la tribù
aiabù, aiabù

aia ia ia yuppy iaia ye!
aia ia ia yuppy iaia ye!

Gli indiani al centro della terra
ballano con tutta la tribù
aiabù, aiabù 

aia ia ia yuppy iaia ye!
aia ia ia yuppy iaia ye!

Gli indiani al centro della terra 
dormono con tutta la tribù 
aiabù, aiabù

aia ia ia yuppy iaia ye! 
aia ia ia yuppy iaia ye! 


Per imitarla nel modo più adeguato, vi inserisco il link di un video dove si può imparare facilmente i gesti, il tono della voce, le pause, il ritmo lento-veloce ecc.

Target: tutte le età.

Riprendo apportando qualche modifica, gli obiettivi della scorsa canzoncina:

Obiettivi generali:
  • Sviluppare la visualizzazione e le abilità linguistiche; 
  • Favorire il tono muscolare, la flessibilità e la coordinazione grosso-motoria; 
  • Incrementare le capacità percettive relative all'orecchio musicale attraverso l’ascolto; 
  • Stimolare la creatività, la fantasia e l'immaginario del bambino; 
Obiettivi specifici-Il bambino:
  • Acquista maggiore consapevolezza della propria voce e della propria corporeità; 
  • Sviluppa abilità ritmiche attraverso il movimento del corpo; 
  • Acquista maggiori capacità di ascolto e di concentrazione; 
  • Impara il ritmo lento-veloce. 
Alla prossima!! ;)

sabato 16 luglio 2016

Musica al nido!

“L'esplorazione sonoro-musicale al nido, è uno strumento per conoscere il sé ed esprimerlo, comunicare con altro e relazionarsi con l'ambiente”. 

La sensibilizzazione alla musica nella fascia dai 0 ai 3 anni ha finalità molteplici che riguardano soprattutto la formazione del bambino, oltre che il fargli acquistare competenze prettamente musicali. 
La modalità di apprendimento del linguaggio musicale è analoga a quella del linguaggio verbale ed il bambino nell'età del nido possiede un’enorme quantità di connessioni sinaptiche e neurologiche che lo rendono molto ricettivo agli stimoli esterni. Egli ha quindi, un potenziale da tenere in considerazione, data l’irripetibile plasticità cerebrale che si va perdendo con l’aumentare dell’età.
Il bambino imita e assimila, ed il grado di sviluppo del linguaggio sonoro-musicale, come per quello verbale, è proporzionale alla ricchezza ed alla varietà di frequentazione offerta dall’ambiente. Da questa frequentazione il bimbo cresce nella coordinazione psico-motoria, nel linguaggio, nell'autostima, nell'interazione con l’esterno.
Il ruolo degli educatori al nido è quello di affermare l’individualità del bambino anche in un contesto collettivo.

Le attività di musica vengono svolte ogni 15 giorni con gruppi di bambini da 7-8 bambini dai 18 ai 36 mesi e riguardano: l'ascolto di vari brani suonati o cantati dal vivo e riprodotti tramite stereo, girotondi, giochi ritmici, canti e filastrocche da imparare tratti dal repertorio dell’infanzia, costruzione di strumenti musicali con materiale da recupero (bottiglie di plastica, cartoni, scatole vecchie, etc..). Inoltre la musica viene riproposta anche in occasione di feste e ricorrenze.
Questo gioco stimola l'autoregolazione, il controllo e la socializzazione oltre che l'ascolto. Ogni bambino in qualsiasi momento può trasformarsi in direttore ed inventare la sua musica.
Dopo esserci riuniti tutti riuniti nell'angolo lettura io insieme ad altre due educatrici, abbiamo creato un gioco dove i bambini dovevano inizialmente seguire il direttore d'orchestra, rappresentato dall'educatrice, che con le bacchette fingeva di dirigere un'orchestra e invitava i bambini a suonare (anche a turno) con gli strumenti inventati e costruiti da loro (maracas, bottiglie contenenti riso..). I bambini seguivano il ritmo del direttore, che impartiva le seguenti indicazioni: “forte-piano”, “lento-veloce”,”via-stop”, “silenzio-rumore” e devo dire che eseguivano correttamente quanto detto, sopratutto i più grandicelli. 

TEMPI: una volta a settimana per 15 giorni.

OBIETTIVI GENERALI: 
  • promuovere le capacità percettive relative all'orecchio musicale attraverso l'ascolto; 
  • differenziare il suono dal silenzio e riconoscere ed identificare suoni appartenenti al proprio vissuto;  
  • sviluppare la consapevolezza temporale; 

OBIETTIVI SPECIFICI: -Il bambino:
  • esprime le proprie emozioni suscitate dall'attività musicale;
  • migliora i tempi di attenzione e coinvolgimento nell'attività musicale;
  • esegue semplici comandi;
  • si diverte nell'ascoltare il suono provocato dagli oggetti o strumenti musicali;
Alcune informazioni sono state tratte dal sito:

Alla prossima! :)