sabato 16 luglio 2016

Musica al nido!

“L'esplorazione sonoro-musicale al nido, è uno strumento per conoscere il sé ed esprimerlo, comunicare con altro e relazionarsi con l'ambiente”. 

La sensibilizzazione alla musica nella fascia dai 0 ai 3 anni ha finalità molteplici che riguardano soprattutto la formazione del bambino, oltre che il fargli acquistare competenze prettamente musicali. 
La modalità di apprendimento del linguaggio musicale è analoga a quella del linguaggio verbale ed il bambino nell'età del nido possiede un’enorme quantità di connessioni sinaptiche e neurologiche che lo rendono molto ricettivo agli stimoli esterni. Egli ha quindi, un potenziale da tenere in considerazione, data l’irripetibile plasticità cerebrale che si va perdendo con l’aumentare dell’età.
Il bambino imita e assimila, ed il grado di sviluppo del linguaggio sonoro-musicale, come per quello verbale, è proporzionale alla ricchezza ed alla varietà di frequentazione offerta dall’ambiente. Da questa frequentazione il bimbo cresce nella coordinazione psico-motoria, nel linguaggio, nell'autostima, nell'interazione con l’esterno.
Il ruolo degli educatori al nido è quello di affermare l’individualità del bambino anche in un contesto collettivo.

Le attività di musica vengono svolte ogni 15 giorni con gruppi di bambini da 7-8 bambini dai 18 ai 36 mesi e riguardano: l'ascolto di vari brani suonati o cantati dal vivo e riprodotti tramite stereo, girotondi, giochi ritmici, canti e filastrocche da imparare tratti dal repertorio dell’infanzia, costruzione di strumenti musicali con materiale da recupero (bottiglie di plastica, cartoni, scatole vecchie, etc..). Inoltre la musica viene riproposta anche in occasione di feste e ricorrenze.
Questo gioco stimola l'autoregolazione, il controllo e la socializzazione oltre che l'ascolto. Ogni bambino in qualsiasi momento può trasformarsi in direttore ed inventare la sua musica.
Dopo esserci riuniti tutti riuniti nell'angolo lettura io insieme ad altre due educatrici, abbiamo creato un gioco dove i bambini dovevano inizialmente seguire il direttore d'orchestra, rappresentato dall'educatrice, che con le bacchette fingeva di dirigere un'orchestra e invitava i bambini a suonare (anche a turno) con gli strumenti inventati e costruiti da loro (maracas, bottiglie contenenti riso..). I bambini seguivano il ritmo del direttore, che impartiva le seguenti indicazioni: “forte-piano”, “lento-veloce”,”via-stop”, “silenzio-rumore” e devo dire che eseguivano correttamente quanto detto, sopratutto i più grandicelli. 

TEMPI: una volta a settimana per 15 giorni.

OBIETTIVI GENERALI: 
  • promuovere le capacità percettive relative all'orecchio musicale attraverso l'ascolto; 
  • differenziare il suono dal silenzio e riconoscere ed identificare suoni appartenenti al proprio vissuto;  
  • sviluppare la consapevolezza temporale; 

OBIETTIVI SPECIFICI: -Il bambino:
  • esprime le proprie emozioni suscitate dall'attività musicale;
  • migliora i tempi di attenzione e coinvolgimento nell'attività musicale;
  • esegue semplici comandi;
  • si diverte nell'ascoltare il suono provocato dagli oggetti o strumenti musicali;
Alcune informazioni sono state tratte dal sito:

Alla prossima! :)

sabato 9 luglio 2016

Palle e palloncini!

Ciao a tutti!!!!!!!! :D
Dopo una breve pausa son ritornata qui a raccontarvi sempre della mia bellissima esperienza al nido! ;)
Oggi vi parlerò di un'attività che rientra nello svolgimento di una mia personale progettazione sulla psico-motricità, ovvero lo schema motorio del lancio e della presa. Le giornate sempre più calde ci spronano a stare all'aperto, e questo vale sopratutto per i bimbi anche quelli più piccini (ovviamente sempre tenendo conto di giocare quando la temperatura non è troppo alta). Si tratterà di lanciare ed afferrare dei palloncini inizialmente, per poi sostituirli successivamente con dei palloni di spugna. Per i primi tentativi si utilizzano per l'appunto dei palloncini che si muovono più lentamente.
Bambini e palloncini
Fate prendere al bambino il palloncino con due mani e fateglielo lanciare in aria. Riesce a prenderlo? Fatelo poi partire dalla posizione a braccia aperte e fategliele richiudere per afferrare il palloncino. Anche i bambini più piccini possono partecipare al gioco dei palloncini! Anche solo guardando estasiati i palloncini volteggiare nell'aria e muoversi nello spazio, tentando anche di afferrarli e/o toccarli. 
Passando poi ai palloni di spugna sarebbe indicato proporre prima del lancio vero e proprio, giocare a mollare gettare diversi oggetti. Lavorando nel salone delle attività con un gruppo di bambini eterogeneo, ho cercato con l'aiuto delle educatrici presenti, di far giocare i più piccoli con delle palline colorate mentre i più grandicelli si esercitavano a lanciare la palla nei modi più disparati.
  • in aria (per poi riprenderla);
  • contro il muro;
  • dentro una cesta/cerchio.
I bambini ovviamente si sono molto divertiti a lanciare la palla dappertutto, per poi cercare di rispettare i turni, lanciando la palla in una cesta vuota. 
Un'altra variante del gioco consisteva nel chiamare ciascuno bambino col proprio nome lanciandogli la palla;
Infine si è passati al vero e proprio gioco di lancio e afferramento a coppie. 

Bambini che si divertono
Si può per appunto ripetere questo gioco con oggetti di diversa forma, dimensione, consistenza. 

Target: 18-36 mesi

Obiettivi generali:
  • consapevolezza delle parti del proprio corpo; 
  • favorire la coordinazione oculo-manuale;
  • sviluppo della consapevolezza temporale;
Obiettivi specifici:-Il bambino:
  • conosce il proprio corpo;
  • impara a rispettare i turni;
  • si muove in autonomia nell'ambiente; 
  • rafforza il rapporto con i suoi pari.
Il gioco con la palla è eccellente per lo sviluppo delle consapevolezza temporale. Per lanciare è necessario che il cervello invii dei messaggi ai muscoli e ai legamenti coinvolti, in modo che la presa sulla palla venga mollata al momento giusto! Ciò presuppone la presenza di abilità motorie e di una coordinazione mano-occhio adeguate. Le palle sono quindi eccellenti per aiutare il cervello a creare nuove vie neurali e guidare il bambino verso abilità più avanzate, come appunto quelle del lancio e della presa. All'inizio il bambino afferrerà la palla abbracciandola e solo più tardi sarà in grado di prenderla con le mani. 

Vi consiglio come sempre la lettura di questo testo come spunto di interessanti attività da svolgere con  i bimbi dagli 0 ai 5 anni: 
Margaret Sassè "Pronti, attenti via!" Ed. Erickson. Trento 2012.

Alla prossima! ;)